La somministrazione orale dell'aminoacido fenilalanina potrebbe ridurre l'appetitl

la somministrazione orale dell'aminoacido fenilalanina potrebbe ridurre l'appetito

Postato in Area Dietologica

Due ricercatori dell’imperial College di Londra, Mariana Norton e Amin Alamshah, hanno presentato all’ultimo congresso internazionale di endocrinologia uno studio sull’impiego di un aminoacido come alimento funzionale capace di modulare l’appetito.
Questo studio pilota ha suggerito che la somministrazione orale di fenilalanina potrebbe ridurre l'assunzione di cibo.


Mariana Norton e Amin Alamshah hanno quindi puntato a studiare i meccanismi che possono essere alla base dell’effetto anoressizante di questo aminoacido essenziale.
Hanno esaminato l'effetto della fenilalanina nei roditori sull'assunzione di cibo e su diversi parametri come: dispendio energetico, comportamento, secrezione ormonale e attivazione neuronale.
In vitro, la fenilalanina stimola la secrezione dell'ormone intestinale glucagone-like peptide-1 (GLP-1) che ha funzione anoressante. In vivo, somministrata per via orale la fenilalanina aumenta i livelli di GLP-1 circolante, e riduce i livelli dell'ormone gastrico grelina che ha la funzione di aumentare la fame.
Ulteriore lavoro è necessario per confermare se gli effetti di Fenilalanina sul rilascio dell'ormone intestinale possono mediare i suoi effetti sull' assunzione di cibo e sull'attivazione neuronale. La fenilalanina può rappresentare un nuovo bersaglio terapeutico per gli alimenti funzionali progettati per regolare l'appetito ed il peso corporeo.

La fenilalanina è un aminoacido essenziale alla vita che il nostro organismo non essendo in grado di formare è costretto ad assumere come tale dagli alimenti ricchi di proteine. 

Nei melanociti, le cellule preposte alla pigmentazione della pelle e dei peli, la fenilalanina è trasformata prima nell'aminoacido tirosina poi l'enzima tirosinasi dalla tirosina produce il DOPACHINONE. 

La mancanza dell'enzima tirosinasi non permette la sintesi di melanina, causando così l'albinismo.  Dal DOPACHINONE si passa alla melanina con una serie di reazioni che avvengono mei melanociti.

Gli albini sono caratterizzati un deficit di pigmentazione della pelle, della coroide, dei peli e dei capelli e da una maggior sensibilità alla luce solare.

La melanogenesi è controllata da vari fattori, sia genetici che ormonali. Tuttavia, l'enzima chiave che regola il processo di melanogenesi è la tirosinasi, una glicoproteina che si trova sulla membrana dei melanociti e che viene attivata dalle radiazioni UV.

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