GLUCOSIO
IL glucosio è una molecola che ha la particolarità di poter essere destrogira o levogira. In pratica come le nostre mani anche le molecole di glucosio possono essere destre o sinistre. Simmetriche ma opposte e per questo sono dette CHIRALI. La forma destra chiamata anche destrosio è la più diffusa e si trova nel nostro organismo.
Il cervello consuma all’incirca 120 grammi di glucosio ogni giorno. Moltissimo, se consideriamo che il fabbisogno quotidiano di glucosio dell’intero organismo ammonta a 200 grammi.
100 grammi di glucosio sono già presenti nell’organismo umano, immagazzinati sottoforma di glicogeno a livello del fegato, 5-10 grammi sono presenti nei fluidi biologici, 200-300 grammi sono depositati nei muscoli sotto forma di glicogeno. Una buona riserva insomma.
Il glucosio attraverso le pareti intestinali è assorbito nel sangue. Una parte è subito trasportata al cervello, mentre la rimanente rimpiazza i depositi di pronto intervento dei muscoli e del fegato sotto forma di glicogeno, (una molecola simile all’amido) e la parte di zucchero che eventualmente rimane se non è consumata dall’attività fisica è trasportata dall’insulina nel tessuto adiposo per diventare trigliceridi, cioè grasso.
Il glucosio è lo zucchero semplice più importante. La rapidità del suo assorbimento fa si che il suo indice glicemico sia 100.
Il fruttosio, che assumiamo ad esempio con la frutta, e il galattosio che assumiamo per esempio con il latte, sono sempre degli zuccheri semplici ma dovendo essere convertiti in glucosio dal fegato fanno alzare più lentamente la glicemia.
Questo percorso più lungo ne fa degli zuccheri più adatti per un utilizzo dilazionato nel tempo.
Attenzione però che pur avendo un indice glicemico minore del glucosio sono comunque ingrassanti.
LA GLICEMIA
La glicemia è la quantità di glucosio nel sangue. I valori normali a digiuno, possono variare dai 70 ai 110 mg/dl;
INDICE GLICEMICO
L’indice glicemico è un parametro elaborato agli inizi degli anni ’80 dal prof. Jenkins dell’Università di Toronto. Ha lo scopo di classificare gli alimenti in base alla velocità col la quale fanno alzare la glicemia rispetto al glucosio.
Ad esempio, i 70g di carboidrati contenuti in una porzione di 150g di fagioli rossi hanno un indice glicemico basso rispetto ai 70g di carboidrati contenuti in una fetta di pane di 100g o rispetto a 70g di glucosio.
In pratica 150g di fagioli fanno alzare la glicemia molto più lentamente del pane o del glucosio.
CARICO GLICEMICO
Il carico glicemico considera la quantità di carboidrati in una porzione di alimento o meglio ancora di un pasto.
L’Indice Glicemico misura la velocità della risposta glicemica di un certo alimento.
Il Carico Glicemico si calcola moltiplicando il valore dell’indice glicemico di quell’alimento per la quantità in grammi di carboidrati dell’alimento diviso 100.
IG dei fagioli secchi 25
(25 x 70)/100=17,5
CONTA DEI CARBOIDRATI
E’ un metodo che permette di adeguare la dose di insulina da iniettare, al contenuto di carboidrati di quel determinato pasto.
Alla fine si può mangiare di tutto basta adeguare le unità di insulina rapida ai grammi di carboidrati.
Come per chiunque anche per il diabetico è importante l’igienismo alimentare e comportamentale ma alla fine ciò che conta per tutti noi sono i carboidrati introdotti, la quota di insulina nel sangue e il consumo energetico.
Alimenti con CARBOIDRATI
- cereali e derivati: farina, pasta, riso, polenta, pane, crackers e affini
- legumi e patate
- prodotti dolciari: torte, crostate, merendine, cioccolato, gelati, ecc.
- latte e yogurt
- bevande zuccherate
Alimenti senza CARBOIDRATI
- carne e pesce
- verdure in foglia
- uova
- formaggi stagionati
- acqua
CARBOIDRATI SEMPLICI
Sono carboidrati che vengono assorbiti rapidamente – indice glicemico alto : zucchero, succo di frutta, bevande zuccherate, caramelle, miele.
Rapporto Carboidrati e Insulina
Per calcolare il contenuto dei carboidrati del pasto abbiamo diverse opzioni.
Possiamo ricorrere alle tabelle nutrizionali
Possiamo imparare a leggere le etichette cioè la scheda bromatologica dove sono indicati carboidrati, grassi e proteine. Questa etichetta dovrebbe essere sempre presente e ben visibile negli alimenti confezionati ma non è sempre così.
Possiamo in alternativa andare su questo link messo a disposizione dal Consiglio per la ricerca in agricoltura, per avere la quantità di carboidrati contenuta negli alimenti
http://nut.entecra.it/646/ tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html
Se la porzione di alimento da consumare non corrisponde a 100 g sarà necessario applicare una proporzione.
Ad esempio se il pane comune ha 65g di carboidrati in 100g, e io ne assumo solo 50 g, applicando una proporzione si ricava il contenuto in grammi di carboidrati (X) della porzione:
X : 50 = 65 : 100
Lo stesso vale per gli altri alimenti, ma per pasta, riso, farro, orzo ecc. è importante considerare che i carboidrati riportati si riferiscono al peso a crudo.
Mediamente 1 U di insulina metabolizza circa 10-15 g di CHO
Pertanto il Rapporto Insulina /Carboidrati è compreso tra 10 e 15
È molto importante stabilire il personale rapporto Insulina/Carboidrati mediante la compilazione di un diario delle glicemie e degli alimenti assunti. Tale diario deve riportare:
- orario dei pasti,
- alimenti contenenti carboidrati
- totale dei carboidrati in grammi
- glicemia prima del pasto e 2 ore dopo
- unità di insulina somministrate.
REGOLA DEL 40
L’obiettivo è mantenere la glicemia intorno a 130 – 140 mg/dl. Le unità di insulina necessarie per la
correzione di valori glicemici molto alti si otterranno sottraendo l’obiettivo glicemico (140) al valore dello stick glicemico e poi dividendone il risultato per 40 (numero convenzionale detto fattore correttivo).
Esempio: se misurando la glicemia prima del pasto troviamo che è 280, dovremo sottrarre l’obiettivo glicemico di 140 a 280 (280 – 140= 140), e dividerlo per il fattore correttivo ovvero 40.
140 : 40 = 3,5 che saranno le UI di insulina da aggiungere alle unita di insulina rapida che si fanno abitualmente.
Facciamo un esempio:
Cena ore 20 con: bistecca, pane (70 g), insalata, banana (120g), gelato (50 g).
Glicemia prima di cena: 230 mg/dl
Fattore di correzione: 40 mg/dl
Rapporto I/CHO a cena: 12
1. Correzione della glicemia:
230 – 140 (obiettivo glicemico) = 90 mg/dl
90 : 40 (fattore di correzione) = 2,25 U di insulina rapida da aggiungere alle U abituali per la cena
2. Conteggio dei carboidrati:
Bistecca e insalata non contengono CHO
Pane: (70 x 65) : 100 = 45,5g di CHO
Banana: (120 x 20) ÷ 100 = 26 g di CHO
Gelato: (50 x 55) ÷ 100 = 27,5 g di CHO
Totale: 99 g di CHO
99:12(personale sensibilità insulinica) = 8,25 (unità di insulina per i
carboidrati assunti)
a 8,25 dovremo aggiungere 2,25 per correggere la glicemia alta
prima del pasto
REGOLA DEL 500
per ottenere il valore del rapporto personale
I/CHO
E’ un modo piuttosto semplice per individuare il proprio rapporto insulina/carboidrati.
Si divide per 500 la quota totale di insulina nelle 24 ore ricavata sommando lenta e rapida assunte mediamente in una settimana tipo, cercando di mantenere un’alimentazione senza eccessi.
Facciamo un esempio:
Una persona adulta esegue una terapia insulinica con il seguente schema:
Rapida: 7 + 12 + 10 ai 3 pasti
Lenta: 20 unità alla sera, ore 21
7+12+10+20 = 49
49 unità sono il fabbisogno insulinico giornaliero quindi si fa 500/49
500/49 = 10,20
che arrotonderemo a 10 (sensibilità insulinica)
Con 1 unità di insulina questa persona metabolizza 10 grammi di carboidrati. Quindi se a pranzo mangerà 120 grammi di carboidrati allora andranno benissimo le sue solite 12 unità se la glicemia prima del pasto era uguale o minore di 140mg/dl
REGOLA DEI 1800
Per sapere quante U.I. rapida sono necessarie per abbassare la glicemia troppo alta c’è una regola ancora più semplice: la regola dei 1800
1800 : Unità totali di insulina nelle 24 ore
Facciamo un esempio:
Unità di rapida: 7 + 12 + 10 ai 3 pasti
Unità di lenta: 20 unità alla sera ore 21
7 + 12 + 10 + 20 = 49 unità
fabbisogno insulinico giornaliero
si divide per 1800/49 = 36,73 che arrotonderemo a 37
Con 1 unità di insulina questo soggetto “abbassa” la glicemia di 37 mg/dL
Sensibilità insulinica = 37
Dal momento che la sensibilità insulinica è di 37, se fosse necessario abbassare la glicemia di 70 mg/dL dovrebbe eseguire un supplemento di dosaggio di 2 unità di rapida
Esempio:
Glicemia prima del pasto misurata = 230mg/dL
Glicemia prima del pasto desiderata (stabilita come obiettivo) = 90 mg/dL
Differenza tra reale e desiderata: 230-140=90 mg/dL.
Quante unità di insulina dovrò aggiungere alla solita dose di 12 dal momento che la sensibilità insulinica è 37?
90/37 = 2,43 che arrotonderemo a 3 oppure eseguiremo precisamente se abbiamo il microinfusore.
Pertanto si aggiungeranno alle solite unità altre 2,43 do rapida
Bibliografia
New digital tool to facilitate subcutaneous insulin therapy orders: an inpatient insulin dose calculator Toyoshima MT1, de Souza AB2, Admoni SN2, Cukier P3, Lottenberg SA2, Latronico AC2, Nery M2.
Beaser RS, Campbell AP. More about carbohydrate. In: Beaser RS, Campbell AP, editors. The Joslin guide to diabetes: a program for managing your treatment. New York: Fireside Books; 2005. pp. 64–69.